:: ...TI RACCONTO... :: |
...TI RACCONTO... UN ITINERARIO SINGOLARE Paese protetto dalla Madonna della Misericordia Subito mi colpisce e mi commuove una piccola nicchia,circondata con gusto da rossa pietra simona, nel muro laterale del Santuario della Madonna: ha sul fondo una fessura per introdurre le monete d’elemosina. All’interno infatti, c’è una porticina di legno chiusa a chiave per proteggere i grandi guadagni che si potranno raccogliere. Sono così tenere e semplici, ma ricche d’opere d’arte, le pievi quattrocentesche, anche se spesso rimaneggiate nei secoli sucessivi. Sono belli nel Santuario la baluastra intarsiata con marmi colorati, raffinatissimi i due reliquari sulla parete di fondo del presbiterio e la cancellata in ferro battuto che lo richiude. Ma un fascino misterioso emana dagli affreschi quattrocenteschi attribuiti al Maestro Erratico di Bienno, forse disciepolo di Giovanni Pietro da Cemmo, sommo maestro dell’epoca, di cui rimangono opere stupende soprattutto ad Esine e all’Annunciata di Pianborno. Sulla parete di fondo nel registro superiore c’è una semplice ma toccante crocifissione, in quello inferiore, in piena larghezza, la Madonna della Misericordia, che già ho trovato in altre pievi della valle. Mi conquista questa madonna, che protegge, perdona ed intercede per tutti, tutti quelli che copre con il suo amplio manto, sostenuto da simpatici angioletti: personaggi ricchi e poveri, vecchi e giovani, semplici ed eleganti, regali e borghesi, rappresentanti degli ordini monastici e delle discipline medioevali, le donne rigorosamente a destra, gli uomini a sinistra. Speriamo interceda anche per noi. Ancora trovi nella navata ex voti, rappresentanti Santi, Madonne con Bambino, un’ ancona lignea con una piccola ma interessante deposizione nella cimasa ed una statua di San Rocco, sempre presente nelle nostre chiese, protettore della peste, viandante, con bastone, bisaccia e conchiglia, accompagnato da un cane che tiene in bocca un pane per il pranzo giornaliero: forse se lo divideranno come bravi amici. La Chiesa ha esternamente un bel portichetto affrescato nel settecento, un campanile robusto con fasce orizzontali e verticali di conci di granito, un piccolo sagrato con muretti, sui quali potrete fermarvi a chiaccherare ed ammirare il panorama. Passeggiamo insieme nel paese che si estende in lunghezza, su un pendio che guarda una valle stretta, nella quale scorre un torrente festoso, che rimanda il rumore delle sue acque fresche e pescose, con grosse pietre sul fondo. Il centro storico è d’impianto medioevale: ancora puoi scovare pareti di rami intrecciati ad assi di legno coperte malamente di calce, caratteristiche delle case d’origine contadina, alcune con muri di pietre a secco e piccoli cortili, cui si accede attraverso involti od archi, scale esterne e loggiati di legno, viuzze strette con portali misteriosi. La maggior parte delle case sono però state ristrutturate dagli abitanti, molti dei quali, emigrati per lavoro in Francia e Belgio, tornano per le vacanze nel loro paese d’origine, che non hanno mai potuto dimenticare, riparlando soddisfatti quel loro strano dialetto, unico nella valle. Belle passeggiate, per sentieri o vecchie mulattiere partono da Prestine per salire a Degna, Valle delle Valli, Novali, godibili e facili tra prati e boschi di latifoglie: provateli. Erminia Beccagutti Dal libro “…TI RACCONTO... UN ITINERARIO SINGOLARE ” |
![]() |